RITORNO ALLA NORMALITÀ 


Dopo il rinvio di marzo, è tornato finalmente in presenza l’appuntamento con le Giornate Fitopatologiche, che nell’Edizione 2022 si è svolto dal 21 al 24 giugno a Bologna, presso il Centro Congressi di Fico Eataly World. L’evento biennale, come da tradizione, ha riunito tecnici e sperimentatori del settore fitoiatrico italiano, allo scopo di fare il punto sulle più recenti acquisizioni nella difesa dalle avversità delle piante e di presentare lavori sperimentali e approfondimenti, sia di attualità che legati agli scenari futuri.


“FARM TO FORK STRATEGY” AL CENTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

 

Anche in questa edizione 2022, le Giornate Fitopatologiche sono state scandite da sezioni tematiche ben definite, alcune trasmesse in diretta anche sul canale Youtube, che hanno visto la partecipazione di più di 700 esperti, provenienti da aziende, centri di ricerca e università. L’avvio ai lavori è stato dato con una tavola rotonda sulla strategia “Farm to Fork” e sulle ricadute sul sistema fitosanitario italiano, sulle opportunità e sulle criticità.


I NUOVI FRONTI NELLA DIFESA ALLE AVVERSITÀ  

 

Nei giorni seguenti l’attenzione è stata data alle nuove tecnologie e agli investimenti in ricerca e sviluppo, che alimentino l’individuazione di nuove soluzioni nella difesa alle avversità del settore agroalimentare e che promuovano un utilizzo sempre più attento, mirato e responsabile degli agrofarmaci.


Partendo dai bilanci fitosanitari regionali 2020-21 sui fitofagi, si è passati a valutare lo stato della resistenza in Italia e il cambiamento dei parassiti e delle malattie, come conseguenza del climate change globale. Punto che ha dato l’occasione per presentare alcuni nuovi principi attivi che ad oggi stanno dando risultati interessanti, ad esempio per il controllo di afidi su melo e pesco e di Tuta absoluta.


DIFESA DALLE AVVERSITÀ ANIMALI

 

Infine, come da abitudine per le Giornate Fitopatologiche, gli approfondimenti dedicati a vite, fruttiferi, colture erbacee/orticole e nematodi. Anche in questo caso, la presentazione di soluzioni innovative, sempre più efficaci e sempre meno impattanti sull’ecologia, sono state il punto di forza delle relazioni.


Soprattutto in riferimento agli insetti alieni che, negli ultimi anni, hanno colpito in modo grave le colture più importanti, anche dal punto di vista simbolico, del nostro Paese: Popillia Japonica, altro insetto originario dell’Asia, la cui invasione diventa sempre più allarmante in Piemonte e in Lombardia, causando gravi danni economici e ambientali, e Schaphoideus titanus, insetto vettore del fitoplasma della Flavescenza dorata.


SALUTE, AMBIENTE E DIGITALE 

 

Non c’è dubbio che le Giornate Fitopatologiche rappresentino il più importante appuntamento a livello nazionale sulla difesa delle colture, anche in un’edizione come quella del 2022, che segna la ripartenza della manifestazione in presenza. La sintesi tra lavori sperimentali e momenti di dibattito resta la formula vincente di un evento che negli anni ha saputo attrarre i tecnici del settore, per un confronto sulle prospettive e lo sviluppo della difesa delle colture in Italia dalle avversità.


Biologico, ecosostenibilità, basso impatto ambientale e salute. Sono queste le parole chiave emerse di continuo, in alcuni casi con presentazioni specifiche, in altri trasversalmente. Segno evidente della direzione che sta prendendo l’agricoltura nel nostro Paese. Per il futuro, certo, ma anche per il presente.

Infine, la tavola rotonda dedicata alle tecnologie digitali nella difesa delle colture ha messo in luce le potenzialità di questo ambito, con banche date, reti di monitoraggio (sensoristica e allarmi) e software dedicati alla gestione del registro dei trattamenti a farla da padroni.


Da parte dei partecipanti è emersa più volte una esplicita richiesta di maggiore attenzione alle modalità applicative dei prodotti. Questo perché una applicazione intelligente dei prodotti per l’agricoltura ne riduce l’esigenza. Si tratta dunque di una condizione preliminare e indispensabile per il percorso verso il contenimento dell’impiego di fitofarmaci. In cosa si traduce questa richiesta? Training più intenso per gli utilizzatori e attenzione ai tempi di applicazione. Se applicati allo stadio larvale o giovanile del fitofago, i metodi di difesa portano a risultati molto più efficaci. In questo, il ruolo di IBMA Italia potrà essere davvero di primo piano.